Doccia fredda sull'inflazione statunitense
Buongiorno,
Un report sopra le attese. Il report sull'inflazione di ieri è arrivato come una sorta di doccia fredda sui mercati. Sia headline inflation che core inflation sono uscite sopra le aspettative. In particolare preoccupa la core inflation che è ancora al 3.9%.
Perché è importante? La FED aveva detto di voler vedere un "broadening" del rallentamento dell'inflazione, un allargamento del rallentamento dell’inflazione anche ai servizi oltre che ai bene di consumo. Questo è mancato nel report di ieri. Shelter e medical care costs sono usciti sensibilmente sopra le attese.
L’impatto sulle aspettative. Si tratta comunque solo di un rallentamento nel raggiungimento dell’obiettivo 2% che probabilmente non cambia il quadro generale. L’effetto dei dati dipende sempre però da come questi si confrontano con le aspettative. Il mercato stava prezzando uno scenario di disinflazione immacolata probabilmente troppo ottimista che ora viene messo in dubbio. Fino a pochi giorni fa si prezzavano 7 tagli. Ora siamo scesi a meno di 4.
L’impatto sui rendimenti. I rendimenti a 10 anni, che erano scesi sotto 3.80%, sono ora risaliti sopra 4.30%. Il Bloomberg Global Aggregate perde il 3.5%. Il timore di perdere il treno dei ribassi dei rendimenti aveva portato molti ad acquistare a qualsiasi presso a fine anno dopo la svolta dovish di Powell. Ora sembra tornato un po’ di realismo.
Reality check. Del resto, se l’economia tiene e la politica fiscale rimane espansiva, non vi sono grandi ragioni perché i rendimenti della parte a lunga della curva crollino. L’altra sera, in occasione del SuperBowl, spot pubblicitari da 30 secondi sono stati venduti a 7 milioni di dollari. Non sono segnali da economia in recessione per ora. Con un’inflazione ancora incerta la FED vorrà essere quindi prudente.