Il bilancio del 2024
Buongiorno e buon anno
● Il mese di dicembre si è chiuso con una certa debolezza per i mercati finanziari. Non si è realizzato quel rally di Natale che molti si aspettavano.
● Si è trattato comunque di un grande anno per il mercato azionario. L’indice S&P 500 è salito del 25%. Communication services (+40,2%) e Information Technology (+36.6%) sono stati i migliori settori. La tecnologia da sola ha contribuito per oltre il 42% di tutta la performance dell’indice (10,67% su 25%).
● Le Magnificent 7, nel loro complesso, sono salite di circa il 63% con Tesla che ha fatto segnare un grande recupero dopo l’elezione di Trump e ha chiuso l’anno a +62% mentre a guidare il gruppo delle grandi della tecnologia è ancora Nvidia che finisce a +171%.
● Hanno invece sottoperformato le small cap nonostante siano state protagoniste di un grande recupero all’indomani delle elezioni presidenziali visto che le prospettive di tagli alle tasse e deregulation potrebbero favorirle. Il rialzo si è poi però spento a fronte dell’incertezza che ancora persiste sull’effettiva implementazione del programma di Trump. Il Russell 2000 ha chiuso a +11.35% e l’S&P 600 a +8,70%. Meglio le mid-cap con l’indice S&P 400 che ha chiuso in area +14%.
● Tra i fattori di investimento ha sovraperformato il momentum mentre hanno sottoperformato dividend e small cap.
● L’indice MSCI World è salito invece del 19%. Pesa l’Europa, appesantita dalla crisi del settore automobilistico e dalla debolezza dei consumi cinesi. Sottoperforma decisamente il CAC, che soffre delle tensioni politiche e del rallentamento del settore del lusso, e termina in prossimità della parità. Molto meglio invece il DAX, nonostante la crisi dell’economia tedesca, che finisce a +18,80%, performance molto simile a quella del FTSE MIB. L’indice Euro STOXX 50 finisce l’anno a +11.30%.
● Gli indici cinesi, nonostante le preoccupazioni relative al mercato immobiliare e alla debolezza dei consumi, terminano l’anno positivi sulla prospettiva che banca centrale e governo continueranno nelle politiche di stimolo il prossimo anno. Il mercato vorrebbe ora che Pechino spingesse su stimoli fiscali finanziati a debito visto che le condizioni di finanziamento per la Cina sono ora estremamente vantaggiose. L’indice CSI 300 è salito di circa il 20%.
● Sale il dollaro, che beneficia delle prospettive di crescita dell’economia USA ma anche della debolezza dei suoi concorrenti. Il dollar index sale di quasi il 7% nel corso dell’anno.
● Ottimo anno anche per l’oro che sale del 27,20% grazie alla continuazione degli acquisti da parte delle banche centrali.
● Rialzo del 120% anche per il bitcoin che ha certamente beneficiato dell’attitudine apparentemente molto positiva verso le cryptovalute da parte della nuova amministrazione statunitense.
● Performance ancora relativamente deludente invece per la parte bond, in cui fa bene solo la componente corporate ed in particolare gli High Yield che beneficiano di spread ancora molto contenuti. Soffre invece la duration, specie negli USA dove ad un ribasso di 100 basis points dei tassi ufficiali è corrisposto un rialzo di quasi 100 basis points del rendimento del 10 anni. Sovraperforma comunque il BTP il cui 10 anni che chiude l’anno con un guadagno di circa il 6%.