Nuovo calo dei rendimenti dei titoli di stato
BOJ ha deciso di lasciare la politica monetaria invariata
Risultati deludenti per GS
Nuovo calo dei rendimenti dei titoli di stato
Nuovo ribasso dei rendimenti dei titoli di stato nella giornata di ieri sulla base di un dato sull’Empire manufacturing negli Stati Uniti molto sotto le attese e di rumour che sono stati diffusi rispetto a discussioni all’interno della BCE per rallentare il ritmo della restrizione già da marzo. Queste voci (non confermate) hanno quindi ipotizzato un rialzo di 50 basis points a febbraio cui potrebbe seguire un rialzo di 25 basis points a marzo. Si tratta di uno scenario completamente diverso da quello dipinto da Christine Lagarde nel corso dell’ultima riunione della BCE che aveva lasciato intendere che si propendesse almeno per 2-3 rialzi da 50 basis points.
Oltre a spingere i rendimenti al ribasso, queste voci hanno anche arrestato la risalita dell’euro che è tornato sotto 1.0800 dopo aver toccato un altro massimo relativo a 1.0870. Come scritto nei giorni scorsi, nel breve periodo l’euro contro dollaro sembra un po’ ipercomprato nell’area vicina a 1.10 e potrebbe vedere un ritracciamento anche per la velocità con cui ha condotto l’ultima risalita. Nel medio lungo periodo la tendenza può invece rimanere al rialzo anche a seguito di fattori geopolitici spingono una grande fetta del mondo a tentare di diventare meno dipendente dal dollaro.
BOJ lascia la politica monetaria invariata
C’era molta attesa riguardo alla decisione di Bank of Japan questa notte. Molte posizioni erano state montate per beneficiare di una ulteriore normalizzazione della politica monetaria. BOJ ha invece lasciato la sua politica invariata: tassi ufficiali a -0.1% e limite superiore ai rendimenti dei titoli di stato a 10 anni a +0.5%.
In questo momento, le scelte possibili sarebbero state un eventuale ulteriore allargamento della banda di oscillazione che però, come abbiamo visto, non fa altro che alimentare la speculazione nel senso della necessità di una ulteriore normalizzazione o una dismissione totale della politica di YCC che però avrebbe portato a enormi perdite per i detentori di bond e a disfunzioni sul mercato dei titoli di stato interno e anche sui mercati globali.
La mancata decisione di normalizzare ulteriormente la politica monetaria ha riportato il dollaro yen sopra 131 e fatto scendere i rendimenti sui JGB a 10 anni a 0.40%.
La vicenda giapponese ha un grande peso sulle sorti dei mercati globali. I giapponesi detengono infatti una enorme quantità di bond esteri.