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L’inflazione continua a rallentare

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Commento settimanale 02-06 gennaio

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Lorenzo Ippoliti
Jan 07, 2023
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L’inflazione continua a rallentare
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  • Dati sotto le attese per quanto riguarda l’inflazione europea che è uscita al 9.2% anno su anno

  • Il mercato del lavoro statunitense si mantiene forte ma, a sorpresa, vede aumenti delle retribuzioni sotto le attese

  • Continua il reopening cinese che, insieme all’atteggiamento più pro-mercato delle autorità, sta favorendo un violento rialzo dell’azionario


Inflazione europea in rallentamento

  • La settimana appena trascorsa ha portato finalmente dati sull’inflazione europea sotto le attese. I livelli assoluti rimangono molto sopra l’obiettivo del 2% ma il rallentamento costituisce senz’altro una notizia positiva che ha contribuito alla continuazione della sovraperformance degli asset europei rispetto a quelli statunitensi.

  • L’inflazione europea è uscita al 9.2% anno su anno, contro attese di un aumento del 9.5%, soprattutto grazie ai rallentamenti registrati in Germania, Francia e Spagna. Il calo dei prezzi dell’1.2% registrato in Germania è il maggiore contributore al rallentamento della dinamica inflattiva europea. Parte del rallentamento è dovuto a sussidi governativi volti a contenere il costo delle bollette che andranno ad esaurirsi nei prossimi mesi ma, per quanto riguarda la parte energia, il calo dei prezzi di gas e petrolio potrebbero continuare a contenere l’inflazione nei prossimi mesi.

  • Nonostante questo, la BCE sembra seguire la via tracciata dalla FED con 5-6 mesi di ritardo, quindi dobbiamo aspettarci che rimanga convintamente hawkish per i prossimi 2-3 meeting e questo potrebbe portare ulteriori pressioni al rialzo sui tassi risk free europei che hanno invece visto una diminuzione in questo inizio 2023.


Il report sul mercato del lavoro statunitense

  • Appuntamento centrale della settimana è stato poi l’attesissimo report sul mercato del lavoro statunitense. Molti sono arrivati al dato estremamente prudenti o corti in quanto “rassegnati” al fatto che un altro rapporto forte avrebbe definitivamente spinto gli indici a rompere al ribasso il range recente.

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