Morning call - 22 novembre
Pochi scambi a Wall Street ma grandi movimenti sul petrolio
Nuove chiusure in Cina
Ancora fallimenti nell’ecosistema crypto
Arriva il freddo in Europa
Pochi spunti e volumi ridotti a Wall Street ieri com’era intuibile nella settimana corta del Thanksgiving. VIX in area 22 a dimostrazione del fatto che nessuno vuole pagare premi in una settimana che potrebbe essere di volatilità ridotta.
L’unico vero movimento si è avuto sul prezzo del petrolio con il WTI che è sceso fino all’area 75 dollari. Si tratta, come abbiamo detto ieri, di motivazioni tecniche legate al mercato dei futures oltre che a preoccupazioni relative a nuove chiusure in Cina.
A questo si è aggiunto il rumour diffuso dal WSJ secondo il quale l’OPEC+ starebbe valutando un aumento della produzione. Il fatto che gli Stati Uniti avessero concesso l’immunità al principe Mohammed bin Salman nel processo civile intentato dalla compagna del giornalista Jamal Khashoggi poteva avvalorare l’ipotesi di una sorta di accordo in cambio della collaborazione dell’Arabia nel tenere basso il prezzo del petrolio esercitando la sua influenza in seno all’OPEC+.
Le voci sono state comunque smentite in serata dal ministro dell’energia saudita Abdulaziz bin Salman e questo ha fatto di nuovo schizzare il prezzo del petrolio al rialzo lasciando un grande hammer (parte destra del grafico) nei grafici giornalieri particolarmente significativo anche perché arriva in prossimità di quel livello di 72/73 al quale gli Stati Uniti hanno detto di voler costituire le riserve. Quindi i rumour relativi alle decisioni dell’OPEC sembrano stati una sorta di pretesto per un movimento prettamente tecnico
Nuove chiusure in Cina proprio quando tutti si preparavano ad un reopening. Ieri sono stati riportati 27 mila casi e circa un quinto dell’economia cinese sembra interessato da qualche forma di restrizione. Se, naturalmente, questo nuovo aumento dei casi rappresenta una sorta di doccia fredda per chi si aspettava un almeno parziale ritorno alla normalità, probabilmente può essere considerato anche un test interessante per vedere come le nuove direttive introdotte la scorsa settimana per limitare almeno in parte la portata delle misure anticovid operano in un contesto critico. Per esempio, per il momento, non sono stati ordinati imponenti lockdown come quello di Shanghai nella primavera scorsa.
Rinnovata pressione sulle crypto dopo che un’altra piattaforma di negoziazione di asset digitali, Genesis, sembra sull’orlo del fallimento. La società ha cercato apparentemente invano di raccogliere almeno un miliardo di finanziamenti dopo l’aggravamento di una crisi di liquidità derivante dal fatto di avere 175 milioni di dollari in un conto di FTX. Si rinnovano i timori di contagio all’interno del settore anche perché Digital Currency Group, la parent company di Genesis, possiede anche Grayscale che è il maggiore asset manager di crypto
Sembra infine volgere al termine per il momento la lunga primavera autunnale che ha aiutato l’Europa a gestire la crisi energetica fino ad ora. È previsto l’arrivo del freddo nei prossimi giorni. È comunque possibile che i comportamenti individuali tengano i consumi privati ancora sensibilmente sotto la media degli ultimi anni
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