Morning call - 7 dicembre
Giornata negativa a Wall Street
Il mood si è ieri rapidamente deteriorato all’apertura di Wall Street ed questo ha dato vita ad un ribasso degli indici azionari che è però avvenuto con dinamiche diverse da quelle dell’ultimo periodo in quanto è coinciso con rendimenti al ribasso, oro al rialzo e dollaro ancora relativamente debole. Difficile leggerci qualcosa e probabilmente andando verso il periodo di illiquidità di fine anno vedremo ancora di questi movimenti scorrelati.
La versione ufficiale dei media vuole che a dare il là alle vendite siano state le dichiarazioni piuttosto pessimistiche sulle prospettive per l’economia da parte dei capi di alcune delle maggiori banche statunitensi. Morgan Stanley ha annunciato una riduzione della forza lavoro di 1600 unità. Solomon, CEO di Goldman ha parlato di possibili tagli a fronte di una crescente incertezza economica. Stesso tipo di dichiarazioni da parte dei CEO di Bank of America e JPM.
In realtà però, più che le parole dei capi delle grandi banche statunitensi, hanno rilevato considerazioni di natura più tattica da parte degli investitori. Il mercato ha fatto segnare un recupero importante a fronte di fondamentali non certo convincenti, siamo a ridosso di livelli di resistenza molto forti per gli indici azionari e il 13 dicembre esce negli Stati Uniti un dato sul CPI capace di scatenare grossi movimenti da una parte e dall’altra. Molti hanno quindi pensato che scaricare un po’ di rischio a questi livelli sia la decisione più saggia
Il fatto che questo sia avvenuto con rendimenti a 10 anni che continuano a scendere e inversioni record delle curve mostra come, sebbene la prima reazione ai dati sia ancora quella di bad news is good news, ci stiamo forse portando in una situazione in cui la preoccupazione principale si sposta dal rischio duration alla crescita
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Prosegue il reopening in Cina
Continuano intanto ad arrivare notizie dalla Cina di alleggerimento delle misure anticovid. Ad esempio, sembra sia stato concesso in alcuni casi di fare la quarantena a casa invece che nei campi appositamente costruiti e non è più necessario sottoporsi al test per entrare in molti luoghi pubblici. Si parla anche di un approccio più pro-mercato da parte del governo che pare voglia fissare un target di crescita del GDP del 5% il prossimo anno anche per spingere le autorità locali a passare a politiche che favoriscono la crescita economica. Già il programma in 16 punti presentato a novembre per sostenere il settore immobiliare appariva come piuttosto significativo ed ha determinato un deciso rialzo degli indici azionari o obbligazionari del settore.
Per quanto riguarda l’uscita dalle misure anticovid, l’impressione è che sia stato tutto un po’ troppo veloce. Anche il calo dei casi che si mostra in questi giorni stride un po’ con il fatto che coincide con l’alleggerimento delle misure. In ogni caso sembra ci sia la volontà del governo di uscire dalla politica di tolleranza zero, anche se il processo non sarà probabilmente così veloce e lineare come sembra questi giorni
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