Può davvero accadere l'impensabile?
È necessario raggiungere un accordo per l’innalzamento del tetto al debito statunitense entro i prossimi giorni. In questo momento il tetto è a 31400 miliardi di dollari.
A detta di Janet Yellen, se il Tesoro non potrà aumentare il debito entro giugno non riuscirà ad onorare alcuni dei suoi impegni finanziari e dovrà fare default su qualcosa. Già da gennaio il Tesoro fa ricorso a cosiddette misure straordinarie per pagare i suoi debiti ma queste si vanno esaurendo ed è rimasto molto poco in cassa.
In questi giorni le trattative sono febbrili anche se i toni sembrano piuttosto distesi. Nonostante questo, è innegabile come si stia ballando sull’orlo del baratro a soli pochi giorni dall’ora X.
Un default appare estremamente improbabile ma nulla può essere escluso. Un accordo per innalzare il debito deve contenere un qualche impegno alla disciplina fiscale. I repubblicani non vogliono però rialzi delle tasse mentre i democratici non sono disposti a concedere tagli della spesa della portata richiesta dai repubblicani.
Che cosa succede quindi se non si trova un accordo?
Nell’improbabile eventualità in cui non si dovesse trovare un accordo si aprono diverse possibilità:
il Tesoro potrebbe dare la priorità al pagamento dei Treasuries rispetto ad altri pagamenti per evitare il default (quali social security, stipendi,ecc).
potrebbe essere decisa una qualche sospensione temporanea del tetto,
Biden potrebbe appellarsi al quattordicesimo emendamento che prevede che il pagamento del debito federale non possa essere messo in discussione (a costo però di una grave crisi sull’interpretazione della Costituzione).
poiché i Treasuries, al contrario di molte altre emissioni obbligazionarie, non prevedono la clausola di cross-default (il fatto cioè che il mancato pagamento su un titolo implichi il default su tutto il debito) il Tesoro potrebbe addirittura optare per non pagare selettivamente alcune emissioni, per esempio quelle detenute dalla FED.
In caso di mancato accordo si aprirebbero quindi molti scenari. È indubbio, comunque, che la prima reazione sarebbe di risk-off dei mercati e probabile downgrade delle agenzie. In modo anti-intuitivo, potrebbe anche inizialmente rafforzarsi il dollaro mentre l’oro salirebbe.
C’è da dire che la rappresentazione accordo/non accordo fornita in questo momento dai media è parziale. Come abbiamo visto ci sarebbero molte sfumature possibili in caso di non accordo ma anche nell’eventualità che un’intesa venga raggiunta bisognerà vedere quale sarà la portata dei tagli alla spesa pubblica.
Probabilmente il presidente Biden dovrà rinunciare all’iniziale posizione che prevedeva di raggiungere un accordo prima e negoziare i tagli dopo. È indubbio che i dem dovranno concedere dei tagli mentre i repubblicani dovranno ridimensionare le richieste. È però in ogni caso evidente che il risultato sarà una politica fiscale che vedrà ridimensionate almeno in parte le misure espansive e questo potrebbe pesare sulla crescita futura.
Oltre a questo, una volta approvato un innalzamento del tetto, il Tesoro emetterà debito per riportare il suo conto presso la FED a livelli accettabili. Questo comporterà un, almeno temporaneo, drenaggio di liquidità in termini di diminuzione di riserve e depositi.
La prima reazione ad un accordo sarebbe quindi euforica ma potrebbe trattarsi di una sorta di “buy the rumor sell the fact”.