Bank of Japan alza il cap sui rendimenti dei titoli di stato
Azionario giapponese al ribasso e yen al rialzo
Nuovo accordo sul cap al prezzo del gas
Bank of Japan alza il cap sui rendimenti dei titoli di stato
Mercati asiatici decisamente al ribasso. La grande sorpresa nella notte è stato l’innalzamento del cap sui rendimenti dei titoli di stato giapponesi allo 0.50% dallo 0.25% precedente. Non si tratta di una grande cosa in termini assoluti in quanto i tassi rimangono ancora significativamente inferiori a quelli degli altri paesi ma è comunque una novità significativa da parte di Bank of Japan che si era sempre rifiutata di alterare una politica monetaria discutibile che ancorava i tassi vicini allo 0 a fronte di un’inflazione core ormai al 3.6%, il massimo degli ultimi 40 anni.
La notizia ha spinto il Nikkei al ribasso del 2.5% e i rendimenti dei JGB al rialzo di 20bp. Lo yen si è rafforzato di 5 figure contro il dollaro.
Quello giapponese è un mercato finanziario profondamente distorto dalla presenza di BOJ che detiene in questo momento il 48% del debito pubblico. Il mercato dei titoli di stato semplicemente non tratta in alcune sessioni e la decisione di aumentare gli acquisti mensili a 67.5 miliardi di dollari al mese rischia di peggiorare la situazione.
Nella conferenza stampa che è seguita alla decisione il governatore, di BOJ Kuroda ha voluto però chiarire che il rialzo del tetto al rendimento del 10 anni non rappresenta da parte della banca centrale un segnale della volontà di abbandonare la politica di Yield Curve Control ma è solo una risposta a motivazioni relative alla stabilità finanziaria in presenza di eccessive pressioni sullo yen e sulla curva dei rendimenti.
La decisione di BOJ ha contagiato i mercati globali spingendo rendimenti al rialzo e indici azionari al ribasso. Alcuni hanno parlato di una possibile ripresa dei flussi sui JGB e fuori dai Treasuries come causa del movimento che sarebbe confermata dal rialzo dei rendimenti dei Treasuries a 10 anni di 8 basis points. In effetti gli investitori giapponesi in bond rivestono una enorme importanza a livello globale.
Per il momento, ci leggerei comunque soprattutto la conferma dell’attitudine hawkish delle banche centrali a livello globale. La notizia, piombata nel corso della notte europea in un contesto di elevata illiquidità e mercati già fragili, ha causato una brusca reazione sui futures occidentali. Non escluderei un rimbalzo, almeno nel breve periodo, dai livelli di questa notte.
Non è escluso comunque che in futuro, specie se le altre banche centrali continuano sulla via dei rialzi, BOJ sia costretta a capitolare sulla politica di Yield Curve Control. Questo potrebbe aumentare le pressioni sui titoli di stati giapponesi nei prossimi mesi, specie in coincidenza con la fine del mandato di Kuroda ad aprile.
Su scala globale, le dichiarazioni delle banche centrali di questi giorni, potrebbero indicare nel medio periodo una riduzione del differenziale dei tassi a favore degli Stati Uniti soprattutto nei confronti dell’Europa. Questo sta mantenendo l’eur sostenuto contro dollaro anche in condizioni di deciso risk-off.
Nuovo accordo in Europa sul cap al gas
Altra notizia rilevante di ieri è stata quella dell’accordo tra i paesi europei sul cap al prezzo del gas. Si è deciso di abbassare il cap a 180 eur Mw/h dalla proposta precedente a 275 che appariva assolutamente inadeguata.
Il meccanismo sarà applicato a partire dal 15 febbraio e, per essere attivato, richiede che i prezzi del gas siano sopra al cap per 3 giorni e che siano superiori di 35 euro a quelli del gas naturale liquefatto. Anche queste due ulteriori condizioni sono state rese più verosimili in quanto prima prevedevano prezzi sopra il cap di 275 per due settimane e sopra il prezzo del Gnl di 58 euro.
Si tratta certamente di un miglioramento anche se manca ancora, secondo me, un’indicazione chiara di che cosa succederebbe una volta che il cap fosse superato e come sarebbero garantiti gli approvvigionamenti. Secondo alcuni osservatori, inoltre, la presenza di un cap sui mercati regolati potrebbe alimentare gli scambi sul mercato over the counter.
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