Giornata di recupero a Wall Street dopo le vendite post banche centrali
Bene gli indici asiatici e PBOC ancora supportive
Il movimento più rilevante del mese è quello sui tassi europei
Giornata di recupero a Wall Street dopo le vendite post banche centrali
Una giornata di risk-on a Wall Street ieri proprio quando tutti sono diventati unanimemente negativi per il prossimo anno. Si tratta soprattutto di un rimbalzo tecnico dopo le vendite seguite ai meeting delle banche centrali e alla decisione da parte di BOJ di allargare la banda di oscillazione del rendimento dei titoli di stato a 10 anni.
Molti hanno comprato il ribasso confidando che questo tormentato dicembre alla fine regali qualche giorno di rally. VIX ancora in area 22 e curve dei futures saldamente in contango che rendono costoso mantenere posizioni lunghe volatilità nel periodo festivo.
Anche i dati arrivati dall’economia e i risultati societari di ieri hanno inoltre dimostrato una resilienza superiore alle attese. Sia Nike che Fedex hanno infatti riportato risultati superiori alle previsioni degli analisti terminando la giornata rispettivamente a +12% e +3.5%. Anche il dato sulla Consumer Confidence è uscito a 108.3 contro attese di 101
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Il quadro rimane quindi senza dubbio quello di un’economia che le banche centrali riusciranno a rallentare ma in cui i consumatori hanno ancora a disposizione parte della disponibilità accumulata durante la pandemia anche se i tassi di risparmio stanno scendendo vistosamente.
Nel corso della pandemia i redditi erano stati supportati dagli aiuti da parte del governo. I bilanci familiari ne sono usciti più solidi e questo effetto si sente ancora in parte anche se i tassi di risparmio si stanno contraendo molto velocemente. Si tratta quindi dell’ultima coda dei benefici finanziari derivanti dalla pandemia.
Bene gli indici asiatici e PBOC ancora supportive
Nella notte hanno fatto bene gli indici asiatici con l’Hang Seng in rialzo di più del 2% e l’indice della tecnologia che è salito di più del 5%. Ancora dichiarazioni positive per il settore immobiliare da parte della banca centrale cinese che ha detto che guiderà le banche commerciali nelle operazioni di fusione e acquisizione necessarie per rafforzare le condizioni finanziarie dei developers.
Il recupero degli indici è favorito da un dollaro che si mantiene ancora relativamente debole. Ora sembra che tutti stiano comprando put sul dollaro yen a 120. Come al solito è abbastanza singolare che, quando eravamo alcune settimane fa a 150 tutti parlassero di livelli molto più alti per il dollaro e ora, 20 figure più in basso, tutti corrano a comprare put. Quindi è probabile piuttosto che il dollaro yen possa consolidare per un po’ dopo questo ribasso piuttosto che continuare nella discesa. Appare invece probabile per l’eurusd un nuovo test della resistenza a 1.07 in quanto le prospettive in termini di differenziale dei tassi sembrano diventare meno sfavorevoli per l’euro e il ribasso dei prezzi dell’energia migliore i terms of trade per l’area euro.
Il mese di dicembre si avvia infatti a concludersi con un deciso rialzo dei tassi europei mentre per quanto riguarda gli Stati Uniti, dove i rialzi erano arrivati in anticipo, i rendimenti dei Treasuries sono sostanzialmente invariati sul mese. Significativo come anche i tassi a breve siano saliti. Il due anni bund è arrivato al 2.5%. Il grafico riporta le variazioni in basis points dei rendimenti nel mese di dicembre.
Oggi negli Stati Uniti appuntamento con final GDP, initial jobles claims e PCE prices. Questa mattina il GDP britannico è uscito leggermente meglio delle attese a -0.3% contro attese di -0.5%.