Europa in recessione “ragionieristica”
Continuano ad aumentare le masse dei Money Market Funds
Migliora sensibilmente il sentiment degli investitori
Crescita del PIL europeo lievemente negativa
Due numeri hanno ricevuto molta attenzione ieri ma a cui non darei troppo peso. Il primo è quello del GDP europeo che è sceso dello 0.1% certificando una recessione anche per tutta l’area euro. Si tratta comunque di una riduzione marginale, causata soprattutto dalla debolezza della Germania, che dovrebbe rientrare il prossimo trimestre.
Rispetto agli Stati Uniti, in Europa i consumi sono più deboli e lo sono perché durante la pandemia sono stati accumulati meno risparmi, anche per i minori trasferimenti governativi. Secondo Oxford Economics i risparmi in eccesso a fine 2022 negli Stati Uniti sono arrivati all’8.3% del PIL mentre in Europa sono arrivati solo al 5%. Da noi ci sarebbe inoltre una minore disponibilità a dar fondo a questi risparmi per una maggiore insicurezza economica percepita.
L’altro numero che ha ricevuto molta attenzione dai media è il 20% di recupero dai minimi che ha fatto entrare anche l’indice S&P 500 in quello che viene ufficialmente definito un bull market. Si tratta di una convenzione sui non darei troppo peso. Ciò che è rilevante è comunque che questo rialzo comincia a diventare molto prolungato per continuare ad essere classificato come bear market rally, almeno rispetto ai canoni dei bear market rally del passato.
Ieri si è avuto un altro rialzo degli indici cui ha partecipato anche la tecnologia dopo una settimana di debolezza. I nuovi acquisti sono stati probabilmente favoriti dal dato sui Jobless Claims settimanali usciti a 261 mila unita contro un’attesa di 235 mila il che potrebbe anticipare un raffreddamento del mercato del lavoro e quindi un ridimensionamento delle attese di una politica monetaria che rimane restrittiva a lungo.
Per quanto riguarda la politica monetaria, i mercati hanno dimostrato comunque di convivere bene con le aspettative di plateau dei tassi. probabilmente anche un rialzo di 25bp non sarebbe una tragedia. La prospettiva è sempre comunque una riduzione in futuro. Ciò che sarebbe peggio per i mercati sarebbe o un effettivo inizio della riduzione dei tassi, in quanto questo sarebbe la certificazione che l’economia si trova in presenza di una recessione, o un aumento dei tassi oltre le aspettative a causa di un’inflazione che va fuori controllo, caso questo che al momento sembra abbastanza improbabile.
Aumentano ancora gli AUM dei Money Market Funds
Negli Stati Uniti aumentano ancora gli asset dei Money Market Funds che ora sono arrivati alla soglia dei 5500 miliardi di dollari. Del resto, non è semplice trovare una motivazione per cui i clienti delle banche dovrebbero lasciare i fondi sui conti dove sono remunerati a tassi bassissimi quando possono ottenere tassi intorno al 5% da fondi Money Market.
Ora vi sarà un passaggio fondamentale nel determinare le sorti del mercato. Il Tesoro dovrà emettere la cifra record di oltre 1000 miliardi di debito a breve. Sarà fondamentale vedere quanta di questa parte sarà acquistata anche da Money Market Funds. Se infatti, come abbiamo detto noi giorni scorsi, i bond di nuova emissione vengono acquistati dai privati o dalle banche questo comporta un declino di depositi e riserve bancarie che in genere si associa a debolezza dei mercati di rischio. Se invece i Money Market Funds sostituiranno almeno parte dei loro depositi collateralizzati in banca centrale (Reverse Repo Facility) con i nuovi titoli, questo non comporterà una diminuzione di riserve bancarie a livello di sistema.
Aumenta l’ottimismo degli investitori
Ieri intanto il sondaggio sul sentiment degli investitori privati americani ha rilevato, per la prima volta dopo molto tempo, un deciso aumento dell’ottimismo. Si tratta di un classico caso in cui i movimenti dei prezzi prezzi determinano le aspettative. La parte inferiore del grafico rappresenta la differenza tra la percentuale di investitori ottimisti rispetto alla direzione del mercato azionario nei prossimi sei mesi e quella di investitori pessimisti.
Nulla che faccia ancora pensare ad un eccesso di ottimismo ma non dimentichiamo che la tanto evocata discesa dei mercati arriverà probabilmente solo quando gli investitori diventeranno rialzisti e quando gli analisti razionalizzeranno i rialzi dei prezzi attraverso analisi ottimistiche per il futuro. A quel punto i mercati saranno pronti per scendere. Questo report sul sentiment degli investitori forse rappresenta un primo esempio di come lentamente queste tessere comincino a comporsi.