Trump, in breve
Buongiorno,
Trump è stato eletto nuovo Presidente degli Stati Uniti con un margine inaspettato. Come prima reazione il mercato ha deciso di sposarne tutte le promesse elettorali e, al tempo stesso, di minimizzarne i potenziali effetti negativi. Questo ha spinto gli indici sui massimi.
Generalmente il mercato reputa i programmi repubblicani più pro-mercato, anche se poi storicamente è salito di più con presidenti democratici.
Il programma di Trump si fonda sostanzialmente su:
Deregolamentazione
Tagli delle tasse per le aziende
Tariffe sui beni importati
Controlli più severi sull'immigrazione
Come è interpretato questo programma dal mercato?
Deregolamentazione e tagli delle tasse possono dare un impulso alla profittabilità delle impese e sono senz’altro ben visti dal mercato.
Le tariffe sui beni importati e la minore disponibilità di manodopera immigrata, insieme all’impulso alla domanda che le misure di stimolo fiscale possono produrre, rischiano però di creare pressioni al rialzo sui prezzi.
È per questo che la prima reazione è stata quella di indici azionari e rendimenti dei titoli di stato al rialzo anche se il timore per l’inflazione è stato attenuato dal fatto che deregulation e maggiore produzione domestica di combustibili fossili potrebbero rivelarsi disinflazionistiche.
Quali asset ne hanno beneficiato di più?
Tra i settori favoriti vi sono state i finanziari grazie alle aspettative di aumento dei tassi sulla parte a lunga della curva che migliorano la profittabilità delle banche e di deregulation del settore.
Molto in rialzo anche le small cap che sono più cicliche rispetto alle aziende a grande capitalizzazione quindi si ritiene che un’accelerazione economica possa favorirle. A questo si aggiungono le aspettative di una diminuzione della tassazione dal 21% al 15% che certamente sarebbe favorevole per i profitti.
Per la fattibilità dei programmi di tagli delle tasse sarà però determinante a chi va il controllo della Camera che non è stata ancora assegnata.
Su nuovi massimi anche il bitcoin. Trump ha promesso di rendere gli Stati Uniti la "capitale mondiale delle criptovalute" e la "superpotenza del bitcoin" creando una riserva strategica nazionale di bitcoin. Se questo fosse vero, la domanda di bitcoin ne trarrebbe ovviamente beneficio.
Soffrono invece tutti i settori correlati negativamente con i tassi, come real estate e utilities. Bisognerà vedere come i programmi vengono implementati ma è probabile che creino una certa pressione al rialzo sui prezzi che potrebbero tenere sostenuta la parte a lunga della curva.